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Come migliorare l’AUTOSTIMA con l’aiuto di uno psicologo
AUTOSTIMA:
come migliorarla con l’aiuto di uno psicologo
Si tratta di una domanda che lo psicologo si sente porre molto spesso. Nella società in cui viviamo, competitiva ed esibizionistica, il tema della stima di sé e del confronto con gli altri è un argomento che attraversa con crescente intensità le nostre vite e le nostre attività: dal lavoro alla vita relazionale e sentimentale.
La propria autostima si può aumentare, migliorare, accrescere?
Vediamolo in questo articolo.
A tutti può capitare di attraversare una fase di scarsa autostima. Una componente rilevante della nostra autostima è legata all’immagine che proiettiamo di noi stessi nella nostra mente: tale immagine può non corrispondere alla realtà e spesso tendiamo a dare maggior importanza ai nostri difetti piuttosto che alle nostre qualità.
Crescendo ci si può imbattere in situazioni che ci portano a credere di non essere all’altezza, di non avere capacità, di “essere” essenzialmente sbagliati. Obiettivi mai raggiunti, relazioni conflittuali, critiche o giudizi eccessivi da parte di altri, o di noi stessi, possono creare grosse difficoltà. La fiducia che abbiamo in noi, infatti, può modificarsi anche in base agli eventi che ci capitano; tuttavia, se si soffre di scarsa autostima cronica è bene cercare chiedere aiuto ad uno psicologo.
Psicologia e autostima: il termine autostima si riferisce all’opinione generale, al senso complessivo di una persona del suo valore. Può essere considerata una sorta di misura di quanto un soggetto valuta, apprezza, approva, premia o ama se stessa.
Il concetto di autostima include l’intima consapevolezza del proprio valore, la soddisfazione di sé e la fiducia nelle proprie capacità di poter affrontare una determinata sfida.
Il nostro livello di autostima non è impresso nei nostri geni. Si può sempre imparare a rispettarsi maggiormente, a riconoscere i propri limiti e ad apprezzare anche i pregi e i difetti.
Secondo la psicologia, l’autostima non è fissa, è un costrutto misurabile e malleabile. Dunque significa che l’autostima si può migliorare e rafforzare: è possibile costruire la propria autostima un passo alla volta.
Le persone con una buona autostima:
Insomma, sanno di non essere perfette ma stanno bene con loro stesse.
All’opposto, chi ha un’autostima eccessiva appare come una persona sicura di sé, orgogliosa e estremamente testarda, con conseguente incapacità di cogliere i propri sbagli e gli eventuali comportamenti alternativi; in questo caso si parla di autostima “ipertrofica”. Nei casi estremi può trasformarsi in presunzione, superiorità e disprezzo per l’altro, ossia tratti attenenti all’area del narcisismo.
Talvolta, la bassa autostima può essere mascherata, nel tentativo di compensarla, da atteggiamenti altezzosi, sprezzanti e arroganti.
Le persone con bassa autostima mostrano una visione negativa del proprio valore, incondizionata, pervasiva e di lunga durata; fanno fatica a riconoscere e ad apprezzare i propri talenti fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla mancanza totale di un progetto di vita personale. In ambito lavorativo possono soffrire di quella che viene chiamata “La Sindrome dell’Impostore“.
Dato che l’autostima definisce le nostre potenzialità e le nostre ambizioni, chi soffre di scarsa autostima non punterà molto in alto perché non avrà fiducia nelle proprie abilità e sarà più difficile riuscire a cogliere le occasioni importanti.
Le delusioni fanno più male, si è meno portati ad essere resilienti di fronte ai fallimenti e alle frustrazioni, si è più vulnerabili all’ansia e allo stress e si tende ad avere uno stile comportamentale passivo: difficilmente si prendono iniziative e si è disposti a rischiare perché ciò implicherebbe uscire dalla rassicurante zona di comfort.
Chi presenta una bassa autostima può sperimentare una scarsa fiducia in sé e nel mondo, indecisione cronica, difficoltà ad ascoltarsi e ad individuare obiettivi da raggiungere realistici e coerenti con le proprie aspirazioni; può pensare di essere ignorante o poco interessante e quando riceve un complimento lo considera esagerato o falso.
Per quanto concerne la percezione degli altri: sono sempre più bravi di loro e ne ingigantiscono e idealizzano le capacità. Vi è una ricerca continua, talvolta estenuante, del consenso degli altri, da cui tendono a dipendere per ciò che riguarda la definizione del valore come persone.
Diversi studi hanno confermato che il miglioramento dell’autostima è una premessa fondamentale per il benessere psico-sociale della persona.
La perfezione non esiste. Esiste invece il miglioramento e ognuno di noi può evolversi dando inizio ad un vero e proprio percorso di crescita attraverso l’aiuto di uno psicoterapeuta che, a seconda di come siamo fatti, ci potrà fornire diversi suggerimenti.
Questi ultimi due suggerimenti ci permettono di addentrarci nel delicato tema del fallimento: per migliorare l’autostima, è necessario rivedere il concetto di “fallimento”.
Come ridimensionare il concetto di fallimento e quindi la reazione al fallimento?
In alcuni periodi, la nostra vita sembra costellata da continui insuccessi, ma forse questo ha a che fare con il fatto che non fissiamo obiettivi adeguati e coerenti con ciò che siamo e tendiamo a corrispondere ad aspettative eccessivamente elevate e, magari, non sempre nostre.
La vita non può consistere in una serie di vittorie senza soluzione di continuità. I successi e le sconfitte, nelle nostre vite, così come le soddisfazioni e le delusioni, si alternano nelle nostre storie all’interno di una trama colorita ed affascinante.
Per accrescere l’autostima è utile pensare criticamente sul perché abbiamo sbagliato invece di rinunciare, o di crogiolarsi nell’autocommiserazione. Il fallimento non significa perdere ed essere sconfitti, ma averci provato. È un tentativo che ci dice che stiamo cercando di fare meglio. Sbagliare non solo è un diritto ma può essere anche molto utile e condizione necessaria per imparare e crescere.
Anziché indugiare nei rimpianti, proviamo a chiederci: cosa posso imparare da quello che è successo? In che modo può essermi utile? In fondo, le opportunità nascono dalle crisi (…e “dal letame nascono i fiori“, come cantava Fabrizio De André).
Per accrescere la propria autostima è di fondamentale importanza volersi bene. Ciò significa essere più indulgenti e meno severi con se stessi:
Ciò che sembra essenziale, per rafforzare l’autostima in modo stabile e duraturo, è accettarsi realmente per quello che si è e per come si diviene, senza far dipendere il nostro valore dagli altri, dal loro riconoscimento, approvazione, giudizio. Questo ci farebbe allontanare da noi stessi e indossare la pelle di qualcun altro.
Dato che l’autostima non è necessariamente la realtà, ma solo la nostra percezione della realtà, risulta utile imparare a cogliere e riconoscere il nostro reale valore, a prescindere dai nostri giudizi interiori o da quelli degli altri, o dai risultati che si raggiungono.
Se cerchi una Psicologa a Milano o una psicologa online, per una consulenza sul tema dell’autostima, puoi rivolgerti alla Dott.ssa Chiara Venturi: PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA.
Lavoro con il metodo psicoanalitico e l’EMDR. Metto in campo le mie competenze professionali e relazionali per aiutarti a risolvere gli ostacoli e le cause che impediscono il raggiungimento di un sano equilibrio e di una buona autostima. Può trattarsi di momenti di crisi o di eventi negativi, emotivamente difficili o traumatici, che hanno inciso nel rapporto con se stessi e che hanno impedito lo sviluppo di una sana autostima.
La psicoterapia con focus sull’autostima verte sulla comprensione e sulla risoluzione delle ragioni per cui si ha una bassa valutazione di sé, integrando questo lavoro con il rafforzamento e il potenziamento delle risorse che sono già a disposizione.
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