Self Compassion: come imparare la gentilezza verso se stessi
Quello della self compassion è ormai un concetto c...
Psicologia di Coppia
La psicologia di coppia ci dice che “la coppia è una relazione terapeutica naturale” (Henry Dicks). Ma è sempre vero questo?
Quando accade che nella coppia ci si faccia del bene (ci si cura), e quando invece può subentrare la sofferenza reciproca tra i partner (ci si ammala)?
Quando una relazione di coppia si trova in un funzionamento fisiologico, e quando esso è alterato?
Cosa è importante in un rapporto di coppia e come trovare equilibrio in una relazione?
Scopriamolo in questo articolo.
Il rapporto di coppia svolge principalmente tre funzioni:
Il legame di coppia ha radici anche biologiche. È un luogo dove trovano espressione gli aspetti istintuali come l’aggressività e la sessualità. Nella coppia c’è infatti la possibilità di un accoppiamento riproduttivo che ha come finalità la prosecuzione della specie, ma non solo: la condivisione del piacere sessuale funge anche da canale comunicativo nella coppia, è luogo di espressione e incontro dell’affettività, e assolve ad un bisogno comunicativo nella coppia stabile.
Di contro, l’istinto biologico dell’aggressività, se la coppia funziona bene, trova modulazione e contenimento, e si aggancia alla dimensione affettiva e comunicativa.
Attraverso il riconoscimento sociale e legale del legame (la convivenza stabile, il matrimonio, l’unione civile) la coppia viene riconosciuta nella società. Questo riconoscimento avviene in maniera conforme ai contesti e ai modelli culturali vigenti che, naturalmente, cambiano nel corso del tempo.
A livello psichico, la coppia soddisfa il nostro bisogno primario di relazione. All’interno di un modello adulto di intimità, i due partner svolgono reciprocamente funzioni di vicinanza, di appartenenza, di condivisione, di regolazione dello stato emotivo e di rispecchiamento.
Quando la coppia si costituisce a partire dall’incontro di due soggetti, crea un terzo polo: la relazione. La relazione di coppia è un elemento terzo rispetto ai due singoli individui, e crea qualcosa di più della somma delle due parti. Si costituisce quindi un legame che ha una sua propria personalità, e che diviene, in caso di terapia di coppia, il vero e proprio paziente.
L’identità della coppia rappresenta un’identità aggiuntiva rispetto a quella dei due singoli partner.
Il rapporto di coppia è quindi una proprietà emergente del sistema. La coppia crea qualcosa di nuovo, diventa un contenitore psicologico simbolico al quale i due soggetti possono rivolgersi.
Possiamo immaginare che i membri della coppia siano avvolti da una membrana che delimita la relazione come rapporto privilegiato rispetto all’esterno. Tale membrana dovrebbe essere sufficientemente permeabile e flessibile per poter garantire l’autonomia dei soggetti e l’apertura verso i passaggi evolutivi, ma anche sufficientemente solida da proteggere ciò che è contenuto all’interno, dalle intrusioni che potrebbero avvenire (rispettivi genitori, altre relazioni, amanti, figli…).
Nelle relazioni di coppia, c’è una mutua regolazione affettiva che avviene attraverso lo scambio reciproco. La coppia è un luogo di crescita e di evoluzione in cui, attraverso lo scambio all’interno e verso l’esterno, avviene una regolazione dell’equilibrio affettivo e psichico. Vi è una continua organizzazione e riorganizzazione dei processi interni alla coppia.
L’individuo è in parte espressione autonoma del Sé, e in parte soggetto della relazione: partecipa così all’equilibrio affettivo della coppia.
Tre componenti relazionali definiscono gli scambi che avvengono dentro una coppia:
Questi elementi fanno in modo che la coppia sia un luogo dinamico e un’entità psichica unitaria ed organizzata.
Per fare una “diagnosi” di un rapporto di coppia, occorre analizzare diversi elementi:
I due partner diventano molte cose l’uno per l’altra, e le identità si intrecciano. Alle esperienze più antiche e individuali (come ciò che si è appreso nelle famiglie di origine) si aggiungono le esperienze nuove, condivise e inedite.
Come si passa da passato dei singoli al presente della diade, ovvero della coppia come unità? Cosa torna del passato dei partner in termini di ripetizione, e cosa può esserci di nuovo e innovativo?
Esistono le condizioni di partenza, le costanze personologiche dell’individuo, ma che vengono declinate dall’incontro con l’altro (noi tutti siamo diversi all’interno di una relazione, rispetto come siamo in un’altra).
Alcuni aspetti delle esperienze interne di ciascuno si ripropongono, “bussano alla porta”. In questi casi, l’individuo ripropone – e chiede inconsciamente all’altro di replicare – gli schemi relazionali appresi durante l’infanzia, anche quando questi sono disfunzionali e creano sofferenza (puoi leggere a tal proposito il mio articolo sulla coazione a ripetere).
Ma il passato remoto non è una condizione sufficiente per definire ciò che diventerà una coppia. L’intersoggettività da infatti luogo a combinazioni, processi e fenomeni nuovi e non prevedibili in base al passato dei due elementi della coppia.
Ciò rappresenta la grande potenzialità dell’incontro di una coppia: la forza dell’intersoggettività permette anche di diventare qualcosa che da soli non saremmo riusciti a diventare. Gli aspetti potenziali possono attivarsi in maniera positiva nell’incontro con l’altro.
Per descrivere un funzionamento sano della coppia, si può utilizzare la metafora dell’equilibrista:
una coppia ben funzionante dovrebbe riuscire a mantenere un equilibrio (che è sempre instabile) tra amore e passione, desiderio e tenerezza.
Il partner è un soggetto a noi familiare che però mantiene sempre una parte di sé che non può essere condivisa, che è altro da me. Questo è un fattore sano che alimenta nel tempo il desiderio e che permette di farlo bruciare senza estinguerlo. Ci permette di essere soggetti autonomi in grado di stare anche da soli e serve ad alimentare la curiosità e l’interesse verso il partner. Il fatto che sia un equilibrio instabile, e sempre fonte di dinamicità e di movimento, aiuta a tenere vivo il legame.
Bisogna inoltre tenere conto del contesto storico-socio-culturale in cui si incontrano i due partner: le fragilità e i bisogni delle coppie attuali, i dettami sociali, etc.
Attraverso i media, le organizzazioni, le istituzioni, etc. la società esprime ideologie e i valori culturali vigenti. Si tratta di modelli di riferimento che mutano nel tempo e che influenzano in maniera molto rilevante la psicologia di coppia: la rappresentazione di come dovrebbe essere una coppia ideale, cosa è atteso e cosa è scoraggiato, o come ci si dovrebbe comportare all’interno di una relazione. Questi valori e ideologie si trasformano in azioni e abitudini, modellano il nostro modo di ragionare, le pratiche sociali, etc.
Quando incontriamo, nella vita quotidiana, una coppia, ci ritroviamo talvolta a pensare o chiederci:
Si tratta di modelli impliciti che noi tutti abbiamo di come debba funzionare una relazione, ma nella psicologia di coppia le cose sono un po’ più complesse di così.
La coppia si basa su dei funzionamenti dinamici:
A partire dalla scelta del partner, più o meno consapevolmente – inconsapevolmente il più delle volte – il soggetto applica le proprie fantasie e desideri alle richieste relazionali che fa all’altro: gli “chiede” quindi di essere qualcosa che sia in linea con le sue aspettative inconsce.
Tale funzionamento dinamico può dare luogo ad un’ampia varietà di combinazioni: da un funzionamento più equilibrato ed evolutivo finalizzato alla reciproca crescita, ad un funzionamento regressivo che irrigidisce le posizioni in ruoli fissi e polarizzati, e che limita molto l’autonomia dei soggetti.
Questi meccanismi non sempre sono accessibili alla consapevolezza dei partner. Per questa ragione, un consulente o un terapeuta di coppia potrà aiutare a fare un’analisi oggettiva e non giudicante del funzionamento dinamico della coppia.
Se uno dei due elementi della coppia presenta una patologia o una sofferenza, non è detto che il legame non sia sano. Come infatti abbiamo visto prima, le relazioni di coppia sono qualcosa di più e di diverso dai due singoli soggetti.
La crisi, secondo la psicologia di coppia, può manifestarsi in diverse e poliedriche forme, dalle più semplici alle più complesse. Il funzionamento della coppia ad un certo punto di disorganizza e il tema della separazione diventa un pericolo, una minaccia.
I problemi di coppia possono sfociare in crisi conclamate o silenti, dirompenti o progressive. Si possono esprimere in maniera ordinata o scomposta, chiassosa o silenziosa.
Nel mio studio di Psicologo Milano è possibile richiedere una consulenza di psicologia di coppia, un ciclo di consultazione o una terapia di coppia. Ricevo anche per psicoterapia online di coppia, previa valutazione dell’adeguatezza della modalità da remoto per il caso specifico.
Durante i primi colloqui si effettuerà un’analisi della domanda per concordare il tipo di intervento più adeguato.
Per contattarmi, puoi compilare l’apposito form e inoltrare la Tua richiesta.
Ringrazio il Dott. Fabio Monguzzi per i preziosi insegnamenti.
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