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Come gestire lo stress è una domanda che nella frenesia della quotidianità spesso ci poniamo. Dal lavoro alle relazioni personali, dalle sfide economiche agli imprevisti di ogni sorta e alle continue sollecitazioni, le fonti di stress sembrano non avere fine. Ma cosa possiamo fare per gestire questo stato di tensione costante e vivere una vita più equilibrata? In questo articolo esploriamo una serie di strategie efficaci per affrontare e gestire lo stress in modo salutare. Dalla gestione del tempo alle tecniche di gestione dello stress, esamineremo approcci pratici che possono aiutare a trovare un senso di calma e controllo anche nelle situazioni più difficili. Indipendentemente da quale sia la fonte di stress, è importante comprendere che esistono modi per affrontarlo e per non fasi schiacciare. Ma va ricordato che, per quante sfide la vita possa porci, è importante ricordare che la responsabilità per la gestione dello stress è soprattutto nostra più di quanto non dipenda dagli eventi esterni. Gestire lo stress è una sfida possibile? Assolutamente sì. In qualità di esperta nel settore del benessere psicologico, ho dedicato molto tempo e molto studio alla comprensione delle dinamiche dello stress e alle strategie per gestirlo prima che sia lui a prendere il controllo della nostra vita....

Quello della self compassion è ormai un concetto chiave per raggiungere il benessere emotivo e mentale. Nella ricerca della felicità infatti, spesso ci concentriamo su temi come l'autostima e la fiducia in noi stessi. Tuttavia, si sta facendo strada negli ultimi anni un tema altrettanto importante: quello della self compassion, ovvero l'approccio "compassionevole" verso se stessi. In questo articolo ne esploriamo il significato alla luce di alcuni esempi, e i suoi vantaggi e benefici. E scoprirete che, con qualche accorgimenti e un po' di allenamento, coltivare questa abilità non è poi così difficile. La self compassion è in grado di portare a tutti noi un grande sollievo emotivo. Il mio studio sulla self compassion è ispirato all'attività di Kirstin Neff: consiglio vivamente la lettura del suo libro "La self-compassion. Il potere dell'essere gentili con se stessi" (FrancoAngeli). Cos'è la Self Compassion? La self compassion viene definita come la capacità di trattare se stessi con gentilezza, comprensione e supporto emotivo, soprattutto quando affrontiamo momenti di sofferenza o esperienze di "fallimento". Proprio come faremmo con un caro amico che si trova in un momento di difficoltà. In un mondo che valorizza la performance e in cui siamo costantemente esposti a valutazioni in ogni ambito della nostra vita,...

La sindrome del sopravvissuto è un fenomeno psicologico complesso che coinvolge spesso chi ha vissuto esperienze traumatiche o catastrofiche come incidenti, violenze familiari, disastri naturali, attentati, malattie gravi o altre situazioni ad alto impatto emotivo. In questo articolo approfondiremo la complessità del senso di colpa che può affliggere i sopravvissuti, e le sfide legate alla difficoltà a riabbracciare la vita con gioia e a ritrovare la felicità dopo avere superato eventi di questo calibro. La Sindrome dei Sopravvissuti Si direbbe che, inevitabilmente, dopo essere sopravvissuti (fisicamente o psichicamente) ad un evento drammatico, la reazione naturale sarebbe quella di gioire per lo scampato pericolo, di godersi ogni singolo giorno ricevuto in dono e di valorizzare ogni istante della propria vita. Come spesso accade nel nostro mondo interno, le cose non sono però così semplici. E la sindrome del sopravvissuto ce lo insegna. Spesso, l'emozione che accompagna la vita post traumatica in particolari condizioni è il senso di colpa: il senso di colpa dei sopravvissuti. L'origine del senso di colpa del sopravvissuto Chi ha la fortuna di sopravvivere ad un evento traumatico, che mette la persona a stretto contatto con la morte fisica o psicologica, deve affrontare il senso di colpa...

Non c'è dubbio che viviamo in un'epoca che elogia il senso del dovere e promuove una cultura del lavoro intensa: la carriera, la performance e le pressioni fanno parte della nostra quotidianità, vengono ormai date per scontate. Lo stress da lavoro e la dipendenza da lavoro rappresentano due facce della stessa medaglia. Potremmo dire che, se l'impegno e la realizzazione professionale sono importantissimi, è fondamentale prevenire e riconoscere i segnali di stress e di malessere per non incorrere in problemi di salute mentale e fisica, e preservare il nostro benessere psicologico. Vediamo in questo articolo cos'è la dipendenza dal lavoro, e come poter applicare le strategie per proteggersi anche da un eventuale burn out. Dipendenza da lavoro Nel mondo contemporaneo, l'equilibrio tra lavoro e vita personale è diventato sempre più sfidante. Mentre la passione e l'impegno sono elementi positivi nella carriera, esiste un lato oscuro che può trasformare questa passione in una forma dannosa: la dipendenza da lavoro. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, può avere a lungo andare conseguenze invalidanti sulla salute psicologica e sul benessere generale di una persona. Cos'è la dipendenza da lavoro? La dipendenza da lavoro, conosciuta anche come "workaholism" o "work addiction", è una condizione in cui un soggetto è talmente "preso" dal proprio lavoro...

I meccanismi di difesa psicologica sono un concetto fondamentale dell'approccio psicoanalitico. I meccanismi di difesa sono processi mentali automatici che aiutano tutti noi ad affrontare situazioni psicologicamente stressanti e a preservare il nostro equilibrio mentale. In questo articolo esploreremo le diverse tipologie di meccanismi di difesa, dal contributo di Freud alle integrazioni di Anna Freud e di altri autori psicoanalitici. Saranno affrontate le differenze tra i meccanismi di difesa primari e secondari e la loro funzione nell'economia psichica, con alcuni esempi per una comprensione più approfondita. Meccanismi di Difesa Psicologica I meccanismi di difesa psicologica rappresentano delle dinamiche psichiche automatiche che il nostro inconscio - tramite pensieri, sentimenti o comportamenti - attiva per proteggerci da conflitti e stress, e da emozioni angoscianti o da pensieri difficili da accettare. Sono modalità che utilizziamo abitualmente per rispondere alle richieste, agli eventi e agli stimoli della vita, e per evitare pericoli e dispiaceri. Questi processi possono essere considerati come una sorta di "armatura" psicologica che ci aiuta a mantenere la stabilità emotiva nella quotidianità, nel breve e nel lungo periodo: dai momenti più comuni agli eventi più stressanti che la vita ci chiama ad affrontare, aiutandoci così a superare le varie difficoltà che incontriamo lungo il...

Eco ansia: è sempre più frequente incontrare questo neologismo nelle notizie dei media o dei social network, tanto che la parola è stata inserita nel dizionario della lingua italiana e viene ormai utilizzata abitualmente anche dalla comunità scientifica. Il sostantivo si riferisce ad una manifestazione emotiva molto attuale. Vediamo in questo articolo cosa significano eco ansia e solastalgia, e come gestire la nostra comprensibile preoccupazione relativa al climate change. Cosa si intende con il termine eco ansia Le notizie riguardanti il cambiamento climatico e le crisi ambientali sono sempre più frequenti, soprattutto nei periodi dell'anno dove l'aumento delle temperature, la mancanza di neve o gli eventi estremi sottolineano un'evoluzione che non sembra essere affatto positiva e che rappresenta una minaccia reale. Sempre più persone si trovano ad affrontare un nuovo tipo di ansia: l'ecoansia. Questo termine descrive il disagio emotivo, la paura e la preoccupazione riguardanti lo stato dell'ambiente e le conseguenze disastrose che il cambiamento climatico potrebbe avere sul futuro dell'umanità in termini di sopravvivenza, salute e malattia. Chi ha coniato questo termine nel 2017 è l'American Psychological Association (d'ora in poi APA), per descrivere l'intersezione tra la salute mentale e il cambiamento climatico: una paura cronica rivolta al destino dell'ambiente, agli eventi...

Il bugiardo patologico: a chiunque può capitare di imbattersi in grandi bugiardi, siano essi partner, amici, colleghi di lavoro o compagni di scuola. Non tutte le bugie però sono uguali. C’è chi mente solo occasionalmente e con finalità benevole e protettive (le cosiddette "bugie bianche") e chi invece lo fa d’abitudine, per preservare la propria immagine davanti a se stesso o agli altri, o per ottenere vantaggi personali più o meno marcati. La tendenza a dire bugie, o a non disvelare certe parti di sé, appartiene a tutti noi ed a volte può essere d’aiuto. Altre volte diventa una mistificazione patologica della realtà. Tale comportamento ha un nome: la pseudologia fantastica o disturbo della menzogna patologica. Chi è il bugiardo patologico Il bugiardo patologico è una persona che ha l'abitudine di mentire in modo continuo e sistematico. Questa condizione può rappresentare un difetto di carattere, ma anche un disturbo psicologico reale e grave, a seconda di quanto il comportamento è pervasivo e invalidante per sé e per gli altri: la tendenza a mentire può essere così forte da diventare una vera e propria patologia, che può causare problemi nella vita quotidiana, soprattutto in quella relazionale. Psicologia della Sindrome di Pinocchio Il bugiardo compulsivo rimane generalmente insensibile...

Perché ho paura di morire? La paura della morte è la paura fondamentale ed inevitabile dell’essere vivente. L’angoscia di morte è infatti sottesa a tutte le religioni che, in un modo o nell’altro, tentano di mitigare la disperazione della nostra finitezza. Anche alla filosofia con i suoi strumenti cerca di dare un senso alla morte. Per non sentire questa paura, noi uomini ci rifugiamo nel frastuono e nelle attività, abbiamo riempito la notte di luci, e il silenzio di rumori. Pare che sulla terra non esista più il silenzio assoluto in natura: pare che gli scienziati l’abbiano cercato senza trovarlo, persino nei posti più sperduti. Abbiamo fatto come i bambini che hanno paura del buio e del vuoto e lo riempiono di voci per il terrore della notte e della solitudine… situazioni che evocano la paura morte. Una buona parte dei disturbi psichici psichiatrici gira attorno a questo nodo centrale. Abbiamo paura di morire perché desideriamo vivere. Spesso è proprio quando si ha paura di morire, ovvero di perdere la vita che si riesce ad accettarla, che sentiamo il bisogno di “curarci”, di abbandonare cattive abitudini, di valorizzare quello che abbiamo. Ansia - paura di morire in psicologia La mortalità ci perseguita dalla notte dei tempi. Tutti, uomini,...

La dipendenza da internet in adolescenza fa paura a molti genitori. Di contro, viviamo in un'epoca in cui l'accesso a internet è diventato una parte essenziale della vita quotidiana, e gli adolescenti non fanno eccezione.  La diffusione delle nuove tecnologie ha comportato radicali cambiamenti nella società e all'interno delle famiglie. Il nostro modo di comunicare e di rimanere in contatto si è profondamente modificato: oggi i messaggi sono istantanei, veloci, immediati, e non per questo meno profondi e importanti. Adolescenza e social network I social network, in particolare, sono diventati una parte integrante dell'esperienza adolescenziale. Queste piattaforme offrono agli adolescenti l'opportunità di connettersi con i loro coetanei, esprimere se stessi e condividere le loro esperienze. Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni associate all'uso dei social network da parte dei ragazzi, come la privacy, la dipendenza da internet in adolescenza e il cyberbullismo. La diffusione dei social e delle nuove tecnologie non ha solo modificato i sogni delle nuove generazioni dei nativi digitali, ma ha impatto anche sul loro sviluppo. Infatti, durante l’adolescenza (che è la - ormai lunga - fase di transizione dall’infanzia all’età adulta) i ragazzi si sperimentano sui social network anche rispetto alla propria identità. Anche perché, essendo stata molto protetta dal mondo...

Chi soffre di insonnia lo sa: il riposo notturno può essere una delizia o una tortura, tanto atteso quanto temuto. C’è chi non conosce i disturbi del sonno per nulla, e chi invece cerca di combattere l’insonnia da una vita intera. Perché il buon sonno è importante Il sonno e il riposo notturno sono fondamentali per il nostro benessere fisico e psicologico: servono a compensare le attività svolte durante la veglia e a resettare il nostro corpo e la nostra mente, oltre a permetterci di elaborare e “digerire” le esperienze della vita diurna. L’insonnia L’insonnia può manifestarsi in molte forme diverse, può esservi una tendenza all’insonnia cronica oppure i disturbi del sonno possono essere momentanei. Le alterazioni del sonno sono categorizzate diversamente a seconda: della fase in cui l'insonnia si manifesta; della quantità di sonno, in base alle ore di sonno necessarie per ognuno; e della qualità (dormire bene o dormire male).   Cerchiamo di fare chiarezza e successivamente di elencare alcuni consigli e rimedi che possono essere di aiuto per prevenire o migliorare i disturbi del sonno. Cos’è l’insonnia L’OMS definisce l’insonnia come disturbo dell’inizio e/o del mantenimento del sonno, oppure come un sonno non ristoratore per almeno 3 notti a settimana, associato ad una sensazione di...