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Non c'è dubbio che viviamo in un'epoca che elogia il senso del dovere e promuove una cultura del lavoro intensa: la carriera, la performance e le pressioni fanno parte della nostra quotidianità, vengono ormai date per scontate. Lo stress da lavoro e la dipendenza da lavoro rappresentano due facce della stessa medaglia. Potremmo dire che, se l'impegno e la realizzazione professionale sono importantissimi, è fondamentale prevenire e riconoscere i segnali di stress e di malessere per non incorrere in problemi di salute mentale e fisica, e preservare il nostro benessere psicologico. Vediamo in questo articolo cos'è la dipendenza dal lavoro, e come poter applicare le strategie per proteggersi anche da un eventuale burn out. Dipendenza da lavoro Nel mondo contemporaneo, l'equilibrio tra lavoro e vita personale è diventato sempre più sfidante. Mentre la passione e l'impegno sono elementi positivi nella carriera, esiste un lato oscuro che può trasformare questa passione in una forma dannosa: la dipendenza da lavoro. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, può avere a lungo andare conseguenze invalidanti sulla salute psicologica e sul benessere generale di una persona. Cos'è la dipendenza da lavoro? La dipendenza da lavoro, conosciuta anche come "workaholism" o "work addiction", è una condizione in cui un soggetto è talmente "preso" dal proprio lavoro...

Il bugiardo patologico: a chiunque può capitare di imbattersi in grandi bugiardi, siano essi partner, amici, colleghi di lavoro o compagni di scuola. Non tutte le bugie però sono uguali. C’è chi mente solo occasionalmente e con finalità benevole e protettive (le cosiddette "bugie bianche") e chi invece lo fa d’abitudine, per preservare la propria immagine davanti a se stesso o agli altri, o per ottenere vantaggi personali più o meno marcati. La tendenza a dire bugie, o a non disvelare certe parti di sé, appartiene a tutti noi ed a volte può essere d’aiuto. Altre volte diventa una mistificazione patologica della realtà. Tale comportamento ha un nome: la pseudologia fantastica o disturbo della menzogna patologica. Chi è il bugiardo patologico Il bugiardo patologico è una persona che ha l'abitudine di mentire in modo continuo e sistematico. Questa condizione può rappresentare un difetto di carattere, ma anche un disturbo psicologico reale e grave, a seconda di quanto il comportamento è pervasivo e invalidante per sé e per gli altri: la tendenza a mentire può essere così forte da diventare una vera e propria patologia, che può causare problemi nella vita quotidiana, soprattutto in quella relazionale. Psicologia della Sindrome di Pinocchio Il bugiardo compulsivo rimane generalmente insensibile...

La dipendenza da internet in adolescenza fa paura a molti genitori. Di contro, viviamo in un'epoca in cui l'accesso a internet è diventato una parte essenziale della vita quotidiana, e gli adolescenti non fanno eccezione.  La diffusione delle nuove tecnologie ha comportato radicali cambiamenti nella società e all'interno delle famiglie. Il nostro modo di comunicare e di rimanere in contatto si è profondamente modificato: oggi i messaggi sono istantanei, veloci, immediati, e non per questo meno profondi e importanti. Adolescenza e social network I social network, in particolare, sono diventati una parte integrante dell'esperienza adolescenziale. Queste piattaforme offrono agli adolescenti l'opportunità di connettersi con i loro coetanei, esprimere se stessi e condividere le loro esperienze. Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni associate all'uso dei social network da parte dei ragazzi, come la privacy, la dipendenza da internet in adolescenza e il cyberbullismo. La diffusione dei social e delle nuove tecnologie non ha solo modificato i sogni delle nuove generazioni dei nativi digitali, ma ha impatto anche sul loro sviluppo. Infatti, durante l’adolescenza (che è la - ormai lunga - fase di transizione dall’infanzia all’età adulta) i ragazzi si sperimentano sui social network anche rispetto alla propria identità. Anche perché, essendo stata molto protetta dal mondo...

Quando parliamo di rinforzo intermittente intendiamo una strategia, una tecnica utilizzata a vario titolo per legare a sé, o ad uno specifico comportamento, un soggetto. Viene ad esempio utilizzata nelle slot machine elettroniche durante il gioco d'azzardo, oppure per mantenere alta l'attenzione degli utenti nel social network, ma anche, in ambito relazionale, all'interno della relazione tossica tra una persona narcisista e la persona che ne è dipendente affettivamente. Vediamone nel dettaglio i meccanismi. L'apprendimento attraverso l'esperienza Tutti noi impariamo attraverso l'esperienza. Cosa significa? Che in base alle esperienze che facciamo, impariamo a fare previsioni sugli eventi che potrebbero capitare, e prevediamo anche le conseguenze che possono avere i nostri comportamenti. Questo processo mentale è piuttosto automatico e approssimativo, e viziato da numerosi bias. Ci serve però per orientarci nel mondo, catalogare gli eventi, prendere decisioni e di avere un certo controllo su quello che succede e su come possiamo influenzare la realtà che ci circonda. Il rinforzo positivo in psicologia In psicologia, il rinforzo positivo consiste nel premiare e ricompensare un determinato comportamento per promuoverne la ripetizione. Ad esempio: si verifica tutte le volte che, quando ci impegniamo in qualcosa con successo, otteniamo una gratificazione: studio molto e prendo un voto alto → sono motivato a ripetere...