Self Compassion: come imparare la gentilezza verso se stessi
Quello della self compassion è ormai un concetto c...
Come superare una CRISI DI COPPIA
Come superare una
CRISI DI COPPIA
Come superare una crisi di coppia? Cosa fare quando la coppia è – apertamente o meno – in crisi? Quali sono le strategie più utili, e gli atteggiamenti più efficaci da tenere?
È sempre possibile superare una crisi di coppia? Come possono essere di aiuto una consulenza o una terapia di coppia?
Scopriamolo in questo articolo.
Quando un rapporto è in crisi, prima si comincia a parlarne con il partner meglio è.
Aprire la comunicazione sulle cause della crisi che si sta attraversando, senza chiudersi in se stessi, allontanandosi al tempo stesso dall’altro, consente di affrontarla con consapevolezza e maturità. Consente di uscirne rinforzati come coppia o comunque arricchiti come persone, anche se “da soli”.
Come superare una crisi di coppia?
Tutte le crisi si possono superare, ma non tutte si possono superare insieme. A volte è meglio separarsi, se lo stare insieme equivale al condannare sé ed i propri cari all’infelicità.
Quando manca la motivazione nel voler andare avanti ed affrontare i problemi e le divergenze sono inconciliabili, oppure quando lo stare con l’altro implica un sacrificio della propria salute fisica e mentale, la scelta deve essere quella di separare le proprie strade. La fine di una storia non rappresenta necessariamente un fallimento, anzi può essere l’inizio di una rinascita interiore e di una nuova storia d’amore.
Molte volte in terapia si incontrano coppie che “stanno insieme per i figli” o per questioni esterne ai due partner. Anche in questi casi è indispensabile cercare e provare a capire se ci sia una ragione personale e condivisa per tenere in piedi quel rapporto, perché riusciamo a prenderci cura “delle cose che ci importano”.
Data questa doverosa premessa, cerchiamo di capire che cos’è la crisi del rapporto e come superare una crisi di coppia.
I segnali di una crisi non sono difficili da cogliere, anche se talvolta preferiremmo non vederli e non esserne consapevoli.
Ammettere che la coppia è entrata in un momento difficile, riconoscere che non c’è più sintonia, può rappresentare infatti una delle fasi più difficili. Si può tendere quindi a “fare finta di niente”, a non vedere i propri segnali di disagio e quelli del/la partner: la messa in discussione ci spaventa e, probabilmente, sappiamo che una volta dato un nome al problema, dovremo agire ed affrontarlo. Si tende allora a procrastinare l’inizio della risoluzione della crisi e del problema.
Possono essere presenti alcuni, o tutti questi segnali:
La parola “crisi” deriva da un termine greco che significa “rottura, cambiamento”, quindi può indicare la fine di una certa fase dell’amore, e non necessariamente la fine dell’amore stesso.
La crisi di coppia è quasi sempre una tappa obbligata nell’evoluzione di un rapporto ed esserne consapevoli permette di affrontare la situazione in modo costruttivo.
Se la coppia è in crisi, non bisogna allarmarsi subito. La prima cosa che si può fare per superarla, è cambiare quella che è l’idea di crisi e il modo di affrontare i conflitti con il partner.
Dobbiamo ricordare che in ogni crisi risiede un’opportunità di cambiamento, anche se non conosciamo ancora l’esito o l’evoluzione del momento o periodo di crisi. Infatti, la anche la crisi coniugale è un messaggio: significa che l’equilibrio precedente non è più stabile, e che va trovato un nuovo assetto relazionale, più attuale.
Soprattutto per le coppie di lunga data, va considerato che la coppia è costituita da due soggetti individuali, che insieme costruiscono un’entità che è al di sopra delle singole parti: la coppia è infatti qualcosa di nuovo e di diverso rispetto alla somma delle due individualità.
Se la relazione di coppia come entità ha una sua storia e una sua evoluzione, è vero anche che nel corso del tempo i due individui crescono, fanno esperienze, e magari cambiano. In questo processo, è possibile che i due individui non si evolvano alla stessa velocità: magari uno dei due “corre” e va più avanti, mentre l’altro elemento della coppia può avere un percorso più lento e graduale… Questo disallineamento può portare a difficoltà di comunicazione, alla perdita di obiettivi comuni e alla mancanza di sincronia nelle due evoluzioni individuali che si svolgono in parallelo.
Al contrario, se si cresce insieme, ogni passaggio evolutivo, anche individuale, rappresenterà un’occasione per rilanciare il patto di coppia e per dare nuova linfa alla vita insieme.
Ma come provare a superare la crisi di coppia?
Ad esempio, il meta-comunicare sulle altre coppie dopo una serata in compagnia di amici (parlare di come è andata, di cosa abbiamo trovato interessante, di come ci siamo sentiti, etc.) è importante per far conoscere al proprio partner la propria opinione e nello stesso tempo per cercare conferma dell’adeguatezza della propria interpretazione.
Parlando degli altri si parla di sé stessi, e attraverso le differenze si scopre la propria specificità.
E’ molto importante che questo sentirsi insieme si declini anche nel rapporto con la parentela: il saper meta-comunicare sul rapporto dei reciproci genitori, per esempio, è spesso segno di buona funzionalità della coppia.
Spesso questo argomento è ritenuto un tabù: ognuno coltiva i rapporti con la propria famiglia di origine e non ci si concede reciprocamente il diritto di esprimere opinioni.
Nelle coppie con grande conflittualità si assiste con frequenza ad accuse reciproche che si aprono con un “tu e tua mamma” o “tu e i tuoi genitori”, come se il sistema relazionale più importante fosse ancora quello della famiglia d’origine.
Ciò non significa essere d’accordo su tutto. La diversità di opinione è anzi più interessante, ma la sensazione di poterne parlare con il proprio partner, di poter esprimere le sensazioni rispetto alle realtà altrui, fornisce una sensazione di accoglienza, di area privata, di spazio di scambio dei pensieri intimi. Tutto ciò crea e mantiene l’intelaiatura della vita di coppia.
Come superare una crisi di coppia dopo un tradimento?
Quando una coppia attraversa un momento di difficoltà e i progetti di vita non sono condivisi, o magari non c’è accordo sulla gestione delle problematiche quotidiane, allora non si procede più in accordo nelle diverse situazioni. Si accentuano le differenze tra i due partner, ed è facile che si inserisca una terza persona.
Se si vive una situazione relazionale problematica è facile ritrovare nella relazione “extraconiugale” l’ormai persa “leggerezza” dell’inizio di un rapporto.
Chi è vittima di tradimento sente l’insuccesso ed il crollo di un progetto condiviso. Prova rabbia, delusione e frustrazione.
Le conseguenze di un tradimento subito sono sintomi simili al PTSD (Disturbo Post Traumatico da Stress): intontimento, rabbia, ostilità, elevata sensibilità interpersonale, ridotto coinvolgimento con mondo esterno, isolamento sociale, depressione. La persona tradita si trova a dover rielaborare un vero e proprio lutto.
Il tradimento però può essere un evento che non necessariamente porta alla rottura della coppia. Spesso permette, se adeguatamente compreso e rielaborato, di ricostruire la coppia con un altro assetto. Di certo è un evento che mette fortemente in discussione un equilibrio precario, ma risulta una specie di “denuncia”, un “manifesto” della crisi di coppia. Da qui si può ripartire per cambiare e “ristrutturare”, mantenendo ciò che c’è di valore e smantellando ciò che non è più funzionale al rapporto.
Come superare una crisi di coppia dopo la nascita di un figlio?
Problematiche di coppia più o meno consapevoli e difficoltà individuali possono esacerbarsi dopo la nascita di un figlio. Il passaggio da coppia a famiglia genitoriale può compromettere l’assetto precedentemente raggiunto.
Con l’arrivo di un figlio, infatti, arriva anche una nuova figura affettiva con cui entrambi i genitori iniziano a relazionarsi. Questo nuovo ingresso corrisponde all’avvio di nuove partnership affettive, che modificano gli investimenti relazionali e quindi gli equilibri precedenti della coppia.
Per i neo genitori è indispensabile rinegoziare i ruoli tra partner, ridefinirsi come genitori, confrontarsi con la famiglia di origine propria e dell’altro. Da un canto su un piano concreto, imparando a gestire interferenze, assenze e pressioni del contesto di provenienza. Ciò deve avvenire anche a livello immaginario e fantasmatico, facendo i conti con idealizzazioni ed aspettative proprie ed altrui.
Diventare genitori, come accade in ogni tappa evolutiva, può mettere il singolo individuo davanti a vissuti di inadeguatezza, frustrazione, alla negoziazione tra egoismi ed altruismi. A questo si aggiungono le fatiche della quotidianità e magari un contesto non comprensivo e supportivo. Le persone allora possono avvertire il partner come distante emotivamente e deludente e anche colpevolizzarlo per uno stato di sofferenza personale.
A volte il genitore può provare una dolorosa gelosia e può sentirsi messo da parte in nome di un diverso oggetto d’amore: il bambino.
I genitori poi possono cominciare a scontrarsi perché emergono differenti stili educativi e valori personali nel rapportarsi ai figli.
Non ultima problematica con cui si possono confrontare i neo genitori è che la sessualità della coppia ne risenta negativamente, per mancanza di tempo, stanchezza, calo della libido, ma anche per possibili cambiamenti del corpo della donna dopo la maternità, che possono essere vissuti male da entrambi, seppur per ragioni diverse.
Talvolta i due partner non riescono a superare a crisi di coppia da soli.
Quando un rapporto di coppia è in grave crisi cosa è opportuno fare, e a chi bisogna rivolgersi per superarla? Contattare una o un terapeuta di coppia può rivelarsi utile come soluzione in tutti quei casi in cui insorgano eventi di vita, difficoltà relazionali e di comunicazione critiche. Capita infatti che una coppia abbia necessità di richiedere una consulenza professionale per uscire da un circolo vizioso che non si estingue con le sole forze, impegno e buona volontà dei soggetti coinvolti.
Con l’aiuto di un terapeuta di coppia è possibile guardare sotto la superficie e vedere che cosa sta accadendo alla psicologia di coppia, cosa ha generato il conflitto o cosa ha portato ad un’apparentemente insuperabile situazione di stallo. Sarà possibile accogliere nuovi punti di vista, nuove interpretazioni delle dinamiche di coppia, che da soli è molto difficile vedere.
La terapia di coppia può dare ai due membri della coppia la possibilità di condividere e confrontarsi riguardo ad aspetti della vita insieme, fantasie, bisogni, emozioni, esigenze. Ciò accade all’interno di un luogo sicuro, dove tempi e spazi individuali vengono preservati. Analizzando la storia della coppia e della relazione, lo specialista può proporre idee, attività personalizzate, una diversa lettura (da un punto di vista esterno, neutrale ed imparziale) di ciò che sta accadendo. Viene promossa l’empatia per il partner che è la chiave per riaprire una “contrattazione” di coppia.
La terapia di coppia funziona: con l’aiuto dello psicoterapeuta si impara a identificare i modelli disfunzionali di pensiero e di comportamento che vengono ripetutamente attivati provocando interferenze nella vita di coppia. Si analizzano le proiezioni e aspettative reciproche, e come la coazione a ripetere di ognuno dei partner rischia di “scaricare” dentro la coppia schemi disfunzionali.
Naturalmente, l’esito di una terapia di coppia non è prevedibile a priori. L’esito può dipendere dagli obiettivi che la coppia si pone all’interno del percorso, dalla fase in cui si trova la coppia, dalle capacità riflessive e introspettive di entrambi i soggetti, dalla loro motivazione e da molti altri fattori, che vengono generalmente discussi nella prima fase della consultazione.
A questo link puoi approfondire come funziona la terapia di coppia.
Qui puoi leggere come superare una separazione con l’aiuto di una psicologa.
Per chiedere informazioni o per fissare un appuntamento per una consulenza di coppia, puoi compilare il form nella pagina contatti.
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