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Il Cyberbullismo, o bullismo online, è l’espressione web-mediata del fenomeno da più tempo conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato dall’esercizio, reiterato nel tempo, da parte di un bullo, o più propriamente da un gruppo di bulli, di azioni violente e/o intimidatorie su una o più vittime. La tecnologia consente ai cyberbulli di infiltrarsi nella vita e nelle case delle vittime, attraverso messaggi, immagini o video diffusi tramite smartphone o pubblicati in rete. Che cosa si intende per Cyberbullismo? Contrariamente a quanto ci si immaginerebbe, l’etimologia della parola bullismo sembra riconducibile ad una parola olandese “boel”, fratello, poi convertitasi nel termine anglosassone “bully” ossia “tesoro” (riferito ad una persona), ad un amico fraterno insomma. L’appellativo di bullo quindi, inizialmente, non veniva rivolto all’aggressore, al prepotente, ma anzi all’amico importante, al compagno ammirevole e di successo. L’accezione positiva di bravo ragazzo si è poi tramutata in quella negativa, ma risalendo alle origini sembra si possano recuperare due aspetti importanti: quello di un comportamento per lo più perpetrato “tra pari”, tra “fratelli/amici” e quello dell’ascendente che il bullo può avere presso i suoi seguaci.   Differenze tra bullismo e Cyberbullismo In entrambi i casi la vittima può essere sottoposta alle molestie e vessazioni più disparate, siano esse fisiche o...

Il vandalismo è un comportamento dannoso intenzionale che può pregiudicare la funzionalità o l'estetica di una struttura, di un monumento o di altri beni pubblici o privati. I danni causati dal vandalismo possono essere irreparabili e/o costosi da riparare. Insieme alla mancanza di rispetto dell’ambiente, il vandalismo è in realtà correlato al fenomeno del bullismo come azione non solo illegale, ma correlata a tutti quei fattori che abbiamo già citato rispetto al bullismo. Proprio in questi giorni, la stampa riporta un grave episodio di vandalismo avvenuto a Milano. In occasione dell'apertura della M4 nel capoluogo lombardo, sabato 26 novembre 2022 è stata inaugurata anche la nuova area giochi in viale Argonne. Ancor prima della sua inaugurazione, il tavolo da ping pong - dedicato dal Comune di Milano ad un giovane quattordicenne deceduto recentemente in un incidente stradale in città, e grande appassionato di ping pong - è stato deturpato ad opera di ignoti da una tag, ovvero da una firma-graffito. Questo ennesimo episodio suscita rabbia, indignazione e una forma di incomprensione: qual è la motivazione che spinge un soggetto o un gruppo a danneggiare gratuitamente un bene comune, di cui bambini e ragazzi avrebbero dovuto usufruire con gioia, e dal significato così profondo? Cerchiamo di...

La regolazione emotiva è definita come la capacità di un soggetto di essere consapevole del proprio stato emotivo e quindi di regolarlo in maniera funzionale ed adattiva: quando il sistema di regolazione emotiva funziona, abbiamo delle reazioni emotive proporzionate agli eventi che ci accadono. Tali reazioni ci permettono di affrontare gli alti e bassi della vita, di interagire con le altre persone e di comportarci in maniera congrua e costruttiva.   Cosa significa regolare lo stato emotivo? Oltre alla consapevolezza sulle proprie emozioni, questo costrutto comprende la possibilità di gestire il proprio stato emotivo, verso il basso o verso l’alto, quindi arrivando a sentirlo più o meno intensamente: in questo modo, la persona non si sente in balia della propria vita emotiva ma la padroneggia. Le componenti che vengono regolate, attraverso processi cognitivi o comportamentali, possono essere l’ampiezza, l’intensità e la durata della risposta nel reagire agli stimoli emotivi che vengono da fuori o da dentro la persona che sperimenta un’emozione, oltre ai relativi comportamenti che ne conseguono.   LA DEFINIZIONE DEL COSTRUTTO: A COSA SERVE LA REGOLAZIONE EMOTIVA? Regolare le proprie emozioni in un dato momento della vita significa modulare quelle disfunzionali o sgradevoli, e magari soverchianti, raggiungendo uno stato emotivo tollerabile. La possibilità di adattare...

Esistono davvero i bambini capricciosi? "I capricci dei bambini sono comuni e inevitabili. Prima o poi, qualsiasi bambino fa i capricci." Queste affermazioni sono molto frequenti. I capricci dei bambini rappresentano una vera sfida per la genitorialità, e possono mettere davvero in crisi una mamma o un papà impegnati nella funzione educativa della prole. Noi psicologi riteniamo però che questo l'argomento dei "bambini capricciosi" non vada banalizzato, ma che vada contestualizzato all'interno della società di oggi e soprattutto all'interno dello sviluppo psicoaffettivo del bambino. Bambini che fanno i capricci: una premessa In una società come la nostra sempre più devota “all’apparire” e al “superfluo”, è molto difficile prendersi l’onere di essere genitori. I bambini, inglobati nel circuito del consumismo oggi, crescono con una strana ed incomprensibile impostazione ideologica, originatasi dai modelli di potere, di successo, di bellezza, che vengono continuamente proposti in maniera massiccia dai mass-media, dalla televisione, trasmettendo ai bambini e ai ragazzini la sensazione di non essere all’altezza, facendoli sentire frustrati e favorendo un senso di rabbia che facilmente scivola nell’essere disposti a tutto pur di raggiungere questi modelli. Anche i cartoni animati sono oggi orientati a dimostrare quanto l’onnipotenza il potere, il “vincere” può essere il valore fondamentale per esserci nel...

Cosa intendiamo per bullismo? Negli ultimi anni il fenomeno del bullismo è spesso al centro delle notizie e dei fatti di cronaca, ma cosa intendiamo esattamente quando utilizziamo questo termine? Storia della parola bullismo La prima volta in cui il termine compare in letteratura risale al Rinascimento: Tommaso Garzoni nell’opera "La piazza universale di tutte le professioni del mondo" (Venezia, 1585). Il termine “bullo” si associa a «bravazzi, spadaccini e sgherri di piazza». Successivamente, Alfredo Panzini lo include in un dizionario definendolo voce romanesca sinonimo di "smargiasso, bravaccio, teppista". Nel corso del tempo fino ai giorni nostri, il significato assume anche accezioni più attenuate, declinandosi verso comportamenti non necessariamente violenti ma se mai arroganti, da “gradasso”. Bullismo, definizione Il significato della parola viene quindi associato a comportamenti di violenza, prevaricazione, sopraffazione, umiliazione e prepotenza con accezioni più o meno gravi. Al giorno d’oggi possiamo dire che il bullismo non passa soltanto dalla violenza fisica, ma si riscontrano anche, nell’epoca dei social, la presa in giro sistematica su larga scala, l’umiliazione e l’irrisione pubblica. Il bullismo è “un insieme di atti o comportamenti di prevaricazione e di sopraffazione” che si verificano in prevalentemente ambito giovanile ma non solo. Una serie di comportamenti aggressivi eterogenei che si manifesta con...

"L'arroganza è pensare di essere superiori agli altri. L'autostima è non sentirsi inferiori a nessuno."  (Anonimo) Arroganza significato L'arroganza è una forma di orgoglio che porta le persone a credere di essere più importanti e migliori degli altri. Può essere definita come un atteggiamento eccessivamente presuntuoso e arrogante, accompagnato da una superiorità percepita rispetto agli altri. Può anche portare ad atteggiamenti estremamente critici e sprezzanti nei confronti del prossimo o verso altri gruppi o persone. Arroganza e relazioni L'arroganza è un atteggiamento che può danneggiare le relazioni con gli altri, in particolare quando le persone si comportano in modo prepotente nei confronti di qualcuno che è meno forte o meno potente. L'arroganza può anche portare all'isolamento sociale, poiché le persone arroganti non sono semplici da frequentare, e talvolta anche sgradevoli. Una persona arrogante può avere difficoltà a relazionarsi con gli altri in modo equilibrato. Il loro essere autoritari può portarli a trattare gli altri con disprezzo e mancanza di rispetto, considerandosi al di sopra degli standard morali o sociali comuni, provocando negli altri sentimenti di sfiducia, rabbia e frustrazione. Arroganza e psicologia L'arroganza è anche spesso accompagnata da un'alta opinione di sé o da un senso di superiorità rispetto agli altri. Le persone arroganti credono che nessuno possa competere...