L’arrivo del secondo figlio – Aspetti psicologici

Primo e secondo figlio

L’arrivo del secondo figlio – Aspetti psicologici

Dopo una reazione iniziale di euforia che si riscontra spesso in famiglia con l’arrivo del primogenito, alla nascita del secondo figlio, di solito, segue un momento estremamente delicato nell’equilibrio del nucleo. In questo periodo il primo si accorge di aver perso lo spazio e le premure che caratterizzavano la sua vita precedente, ossia quella nella quale i genitori erano esclusivamente concentrati su di lui.

Sebbene le reazioni emotive del primogenito possano variare, è ugualmente possibile rintracciare delle somiglianze a seconda di diversi aspetti: la sua età, cioè il momento di sviluppo psico-bio-fisiologico che il bambino sta vivendo – e quindi la differenza di età tra i due – è un fattore fondamentale nella realizzazione di un buon ed equilibrato rapporto tra fratelli. Ugualmente il sesso di entrambi i bambini e le ragioni che hanno portato la coppia genitoriale, e in particolare la madre, ad avere un secondo figlio saranno determinanti per il futuro del rapporto.

Quali sono allora i modi per aiutare il primogenito a non sentirsi trascurato e quali gli errori da non commettere? Ecco 5 consigli dai quali prendere ispirazione.

Come aiutare il primogenito? I consigli

 

  1. Considerare negativa la sua gelosia. E’ fondamentale far capire che le preoccupazioni e la paura che il primogenito prova nei confronti del nuovo arrivato non siano negativi, ma piuttosto sentimenti naturali e comprensibili e che come tali, i genitori sono disposti ad accettarli e a comprenderlo.
  2. Chiedergli di crescere. Anche se è il più grande tra i due, rimane sempre un bambino, e la paura che il fratello o la sorella siano venuti a occupare il suo posto è un sentimento che va compreso e legittimato. Chiedergli di crescere rafforzerebbe la sensazione di abbandono che, essendo piccolo, non è ancora pronto ad elaborare.
  3. Assecondarne i “capricci”. E’ fondamentale mantenere le regole di sempre, per non cadere nella trappola della negoziazione e trasmettere il messaggio sbagliato che ci sia effettivamente qualcosa di cui farsi perdonare perché c’è un secondo figlio.
  4. Elogiare troppo il nuovo arrivato. Occorre prestare attenzione a non esagerare con le celebrazioni in presenza del primo figlio, per non innescare inutili meccanismi di gelosia e di rivalità. E’ importante infatti fargli capire attraverso gesti concreti che l’amore per lui non è cambiato.
  5. Essere troppo protettivi con il nuovo arrivato. Mostrarsi troppo attaccati o protettivi nei confronti del nuovo nato non fa altro che accentuare la rivalità, mentre è importante che il bambino più grande venga coinvolto nella gestione del nuovo arrivato, facendolo – magari attraverso il gioco – sentire importante.

 

E quando i figli crescono?

 

La competizione e la gelosia tra fratelli sono normali. Se ben gestite, potranno aiutarli a fortificarsi e ad affrontare situazioni di vita future, in cui il confronto con i pari o con i concorrenti sarà pane quotidiano.

Si svilupperanno probabilmente affinità con un figlio o con l’altro in base alle proprie inclinazioni, al carattere e al genere: ci saranno aspetti di lei/lui che ci saranno più familiari, ci piaceranno o ci divertiranno, altri meno. Con alcune sue caratteristiche ci identificheremo e altre ci sembreranno estranee. Sarà importante non negare tali vissuti ma accoglierli e lavorare sul rapporto uno-a-uno con entrambi.

Non è infrequente infatti che si creino delle polarizzazioni (una delle più comuni: mamma-figlio e papà-figlia si assomigliano e vanno più d’accordo) e questo non deve spaventare: il modo più costruttivo per affrontare queste dinamiche è guardare alla particolarità. Il rapporto con un figlio non deve essere uguale alla relazione che ho con l’altro. Sarà importante concentrarsi sulle peculiarità del figlio e del rapporto speciale e irripetibile che c’è con lei/lui: è quello che chiedono i figli – di essere valorizzati nella loro unicità.

 

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