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Apprendere per Osmosi – è possibile?

apprendere per osmosi - un uomo davanti al computer con tecnologia avanzata

Apprendere per Osmosi – è possibile?

Apprendere per osmosi è possibile? A scuola (o anche all’università…) si dormiva con il libro sotto il cuscino sperando che le nozioni venissero trasferite automaticamente direttamente nella nostra memoria senza sforzo alcuno. Altri registravano la lezione e poi la riascoltavano in cuffia (di giorno e/o di notte), sempre sperando che il nostro cervello subconscio potesse appropriarsi di tali contenuti in maniera meno faticosa.

Al di là di questo ironico modo di esprimersi, le neuroscienze hanno fatto dei passi da gigante.

Apprendere per osmosi attraverso la neurostimolazione

Ebbene di recente, alcuni siti hanno pubblicato una notizia sorprendente che rappresenta la versione moderna e futuristica delle nostre fantasie magiche di studenti. I ricercatori degli HRL Laboratories (California) hanno messo a punto un sistema di stimolazione cerebrale che permette di “caricare” le informazioni direttamente nel cervello di una persona.

Ciò avverrebbe tramite degli elettrodi attraverso una stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS, tecnica già in utilizzo in medicina per stimolare il recupero post-ictus) e le prime sperimentazioni sono avvenute “insegnando” in breve tempo a dei piloti in fase di apprendimento le nozioni mutuate dal cervello di un pilota esperto. Ciò è avvenuto registrando i pattern di attività cerebrale dei soggetti esperti e trasmettendo questi pattern a quelli non esperti, in fase di apprendimento tramite simulazione.

Gli esiti della ricerca

Questo studio, randomizzato e in doppio cieco, pubblicato sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience nel febbraio 2016, ha dato il seguente esito: i soggetti che hanno ricevuto questa moderna procedura hanno imparato e migliorato le loro abilità di pilotaggio del 33% rispetto al gruppo di controllo che ha ricevuto una “sham stimulation”, una sorta di trattamento alternativo tipo placebo.

Apprendere per osmosi – le basi scientifiche

Il dottor Matthew Philips spiega che la ricerca si è basato sul concetto di plasticità neuronale, ovvero sul fatto che il nostro sistema nervoso, quando apprende informazioni nuove, si modifica, ovvero cambia fisicamente. Le connessioni neuronali si modificano, si rafforzano o si indeboliscono. Sono state poi utilizzate le conoscenze relative alla “localizzazione” in aree cerebrali specifiche di alcune funzioni come il linguaggio e la memoria.

I potenziali utilizzi di questo metodo sono ovviamente infiniti e molteplici. In maniera proporzionale sarà necessario prestare attenzione agli aspetti educativi ed etici di questa scoperta.

A questo link, un altro articolo di approfondimento sulle connessioni neuronali.