EMDR

EMDR

La desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (in inglese eye movement desensitization and reprocessing da cui l’acronimo EMDR), è un metodo clinico da poco diffuso (la prima pubblicazione scientifica risale al 1989) in alcune forme di psicoterapia; è stato applicato, a volte con esiti controversi, soprattutto nel trattamento del disturbo post traumatico da stress (PTSD, post traumatic stress disorder). Ultimamente la ricerca clinica si è estesa all’applicazione dell’EMDR a disturbi psicopatologici diversi dal PTSD, sviluppo in merito a cui in letteratura scientifica sono stati sollevati ulteriori dibattiti. L’EMDR è stato in questo senso ritenuto da alcuni documenti che riportano le Best Practices per la pratica clinica e da diversi servizi sanitari di paesi europei come un metodo potenzialmente efficace per la cura di disturbi post-traumatici, è stato inserito in diverse linee-guida cliniche di vari paesi del mondo, ed è stato valutato positivamente dall’ISTSS; permangono comunque in letteratura scientifica diversi dubbi sui reali meccanismi di funzionamento della tecnica e sulla “tenuta nel tempo” di tali effetti (che, secondo alcuni autori, non sembra essere alta). Infatti, anche se alcune ricerche hanno dimostrato attraverso follow-up a 3 e 15 mesi che i risultati possono mantenersi nel tempo, alcune monografie e meta-analisi hanno dimostrato per la tecnica un tasso di efficacia al massimo uguale, o a volte addirittura inferiore, ai pazienti che ricevevano altre procedure aspecifiche di esposizione. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (2013) considerano la qualità dell’evidenza relativa al trattamento EMDR, in base alle diverse raccomandazioni di applicazione, variabile tra il moderato (moderate) ed il molto basso (very low)