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Meravigliarsi fa bene alla salute

bambino che guarda con curiosità e meraviglia un riccio

Meravigliarsi fa bene alla salute

Un’indagine condotta da San Pellegrino su un campione di italiani tra i 18 e i 55 anni mostra come la nostra capacità di meravigliarci di fronte alle piccole cose della vita sia andata perduta nel tempo. Ciò incide sulla nostra qualità di vita, in quanto un “cervello felice” ci rende meno stressati, oltre che più soddisfatti.

A questo link potete trovare l’articolo pubblicato su Elle che riporta i dati dell’indagine, un parere della Dott.ssa Chiara Venturi e 10 consigli per tornare a meravigliarsi.

 

Come si diventa felici?

Ciascuno di noi si è posto questa domanda. Spesso la risposta ci fa venire in mente quello che manca: più bellezza, più denaro, una vita sentimentale più appagante, una casa più grande.

In realtà sappiamo che il successo, il potere o il denaro non sono garanzia di soddisfazione e felicità. Star mondiali del calibro di Marylin Monroe o di Kurt Cobain hanno posto termine alle loro vite. Vite che dall’esterno potevano risultare invidiabili, piene e soddisfacenti.

Al di là di questioni soggettive che riguardano i personaggi citati, è utile l’atteggiamento di chi cerca la soddisfazione qui ed ora, anziché rinviarla a quando si verificheranno certe condizioni.

Sappiamo che le persone che sono visibilmente serene si trovano in tutto il mondo. A volte sono sposate, altre no. Non appartengono ad una religione in particolare. A volte sono ricche, a volte no. Alcune sono particolarmente talentuose, altre sono persone che definiremmo “comuni”. Nessuna, però, è potuta sfuggire alle delusioni e agli ostacoli della vita. A fare la differenza è l’atteggiamento. I tratti distintivi delle persone soddisfatte sono la capacità di rimettersi in piedi in seguito alle avversità, di dare un senso all’esistenza, di costruire e trarre appagamento dalle relazioni.

 

La ricerca

Una ricerca condotta di recente in Italia ci racconta che la metà degli italiani, rispetto agli anni ’50, ha perduto la capacità di meravigliarsi. Distratti dalle nostre routine e persi nelle nostre rimuginazioni, o nella fretta che caratterizza i nostri impegni, abbiamo smarrito la capacità di sorprenderci per la bellezza della natura o della città in cui viviamo, di un buon cibo, di un sonno ristoratore. Di tutte quelle piccole cose quotidiane che danno serenità.

Se ci fermassimo a prendere consapevolezza di fronte a ciascuna di esse, la nostra qualità di vita spiccherebbe un salto.

 

La spiegazione

Se il nostro cervello è “felice”, ovvero se riceve da noi i feedback neuronali di un sorriso o del nostro umore positivo, produce neurotrasmettitori e ormoni che rinforzano un circolo virtuoso di serenità e soddisfazioni percepite, con grandi benefici anche per la salute fisica e per il sistema immunitario. Al contrario, se facciamo del lamento il nostro mantra, il nostro encefalo riceverà dei feedback negativi e ci farà percepire la sensazione di una qualità di vita decisamente inferiore.

 

Dieci consigli

…della psicologa, per ricordarsi di stupirsi e di meravigliarsi:

  • trovare alla fine di ogni giornata, anche della peggiore, tre motivi per cui essere contenti. Annotarseli ogni sera.
  • sottolineare quello che abbiamo, anziché quello che manca: una casa che mi accoglie la sera, un amico a cui telefonare, qualcuno da accarezzare. Esercitare la gratitudine.
  • cercare di stare nel qui ed ora. Non indugiare nel passato e nei suoi errori (riservare queste riflessioni, eventualmente, per l’ora di psicoterapia) e non preoccuparsi eccessivamente – se mai realisticamente – per il futuro.
  • stare in connessione: essere generosi e affamati di relazioni, imparare dagli altri.
  • ricordarsi che riempirsi di oggetti non regala la felicità.
  • rimanere aperti ad accogliere qualcosa di buono che può succedere ogni giorno, anche oggi.
  • non illudersi che droghe o alcol, o il gioco d’azzardo, possano regalarci qualcosa di più di un volatile momento di euforia.
  • occuparsi del proprio benessere, ma anche di quello degli altri. Se stiamo tutti bene, lo si respira nell’aria.
  • attenzione allo stress. Non ci fa stare bene. Avere ambizioni, lavorare anche tanto, è OK. Ma senza eccedere.
  • attenzione alla nostra tendenza a lamentarci.

Undicesimo: passare del tempo nella natura o con qualcuno che ci piace, guardare un bel film, leggere un buon libro. Frequentare dei bambini. Loro sì, che sanno meravigliarsi!

 

Il ruolo dello psicologo

Come psicologa psicoterapeuta a Milano, mi trovo spesso ad accogliere domande di persone che soffrono o sono insoddisfatte della loro condizione di vita.

Un percorso con un terapeuta esperto può aiutare a comprendere se vi siano dei blocchi o delle esperienze pregresse che condizionano il presente e che impediscono di raggiungere una piena e matura soddisfazione per ciò che si è e ciò che si ha. In questi casi, la psicoterapia può essere di grande utilità.

 

Per approfondire, vi invito a leggere anche l’articolo “meravigliarsi fa bene all’umore“.

Consiglio inoltre la lettura del libro “Guarire“, di David Servan Schreiber.