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"L'arroganza è pensare di essere superiori agli altri. L'autostima è non sentirsi inferiori a nessuno."  (Anonimo) Arroganza significato L'arroganza è una forma di orgoglio che porta le persone a credere di essere più importanti e migliori degli altri. Può essere definita come un atteggiamento eccessivamente presuntuoso e arrogante, accompagnato da una superiorità percepita rispetto agli altri. Può anche portare ad atteggiamenti estremamente critici e sprezzanti nei confronti del prossimo o verso altri gruppi o persone. Arroganza e relazioni L'arroganza è un atteggiamento che può danneggiare le relazioni con gli altri, in particolare quando le persone si comportano in modo prepotente nei confronti di qualcuno che è meno forte o meno potente. L'arroganza può anche portare all'isolamento sociale, poiché le persone arroganti non sono semplici da frequentare, e talvolta anche sgradevoli. Una persona arrogante può avere difficoltà a relazionarsi con gli altri in modo equilibrato. Il loro essere autoritari può portarli a trattare gli altri con disprezzo e mancanza di rispetto, considerandosi al di sopra degli standard morali o sociali comuni, provocando negli altri sentimenti di sfiducia, rabbia e frustrazione. Arroganza e psicologia L'arroganza è anche spesso accompagnata da un'alta opinione di sé o da un senso di superiorità rispetto agli altri. Le persone arroganti credono che nessuno possa competere...

Stress da rientro: ci siamo! Il mese di agosto, quello che abbiamo aspettato per tutto l'anno, è terminato. Si rientra in città, magari ancora abbronzati e dentro agli occhi le immagini delle persone e dei luoghi di cui ci siamo circondati durante le nostre ferie. Ed eccoci a rimpiangere il tempo libero e dilatato, l'assenza di impegni, responsabilità e scadenze, la compagnia di famiglia e amici, magari pianificando già il prossimo viaggio? Lo stress da rientro al lavoro è dietro l'angolo. Stress da rientro come riconoscerlo Lo stress da rientro alla quotidianità, o "sindrome da rientro" è molto comune (secondo l'Istat, ne soffre circa il 35% degli italiani) e ha un nome specifico anche in inglese: post-vacation blues. Sindrome da rientro sintomi: come si manifesta? La sindrome da rientro si presenta come malessere fisico e psicologico, che subentra al rientro al lavoro dopo le ferie, e spesso qualche giorno prima. Possono presentarsi, da un punto di vista psicologico: apatia, malinconia, tono dell'umore basso e pensieri tristi; ansia, inquietudine e sensazione di disagio; difficoltà a dormire; spossatezza e stanchezza, dovute alla brusca virata di una mente sgombra da preoccupazioni verso l'immersione in impegni, orari e doveri; irritabilità e nervosismo, difficoltà di concentrazione; mancanza di entusiasmo nel riprendere la...

"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo", così inizia il capolavoro letterario Anna Karenina di Lev Tolstoj, 1877. Oltre un secolo dopo, lo scrittore Alejandro Jodorowski ne La danza della realtà scrive: "Le sofferenze familiari, come gli anelli di una catena, si ripetono di generazione in generazione, finché un discendente acquista consapevolezza e trasforma la sua maledizione in una benedizione". Anche la letteratura dunque, oltre alla psicologia, si è occupata del complesso tema delle dinamiche familiari, che possono essere fonte di sofferenza o di felicità, e fungere così da fattore di rischio oppure da fattore protettivo per la salute psicologica del soggetto. Ma cosa significa "sofferenza familiare", e come può essa influenzare non solo la vita del soggetto individuale, ma anche la psiche di chi è legato a lui da stretti vincoli di parentela? Considerando anzitutto i grandi Traumi (quelli con la T maiuscola, in grado di fare sviluppare un PTSD, ovvero un disturbo post traumatico da stress), l'epigenetica ci spiega che il trauma viene tramandato alle generazioni successive non tanto attraverso il DNA, ma se mai attraverso la sua espressione, tramite i comportamenti appresi. Come avviene questo fenomeno? Il portatore del trauma metterà...

Quello della depressione anaclitica e quello della deprivazione emotiva sono temi strettamente collegati che riguardano il bisogno di coccole e l'importanza del contatto corporeo con il neonato ma non solo. Cerchiamo in questo articolo di esplorare le complessità e le interazioni tra questi due importanti argomenti psicologici. Mamma e bambino: l'importanza del contatto fisico in psicologia Un recente studio ha messo in evidenza l'importanza del contatto fisico tra mamma e bambino nel periodo neonatale. In particolare, lo studio riguarda la branca dell'epigenetica, ovvero la scienza biologica che studia l'espressione dei geni e la trasmissione di caratteri ereditari non direttamente attribuibili alla sequenza del DNA. I risultati dello studio mostrano che i neonati che hanno ricevuto un basso livello di contatto fisico dal loro caregiver, hanno mostrato più in là con gli anni un livello di distress maggiore (pianto, agitazione, angoscia) e si è osservato un maggiore livello di immaturità biologica. In sostanza, le tenerezze fisiche (abbracci, carezze, coccole) ricevute dal bambino possono modificare l'espressione dei suoi geni. Del resto non è la prima volta che la psicologia e le scienze umane si occupano di questo argomento. Deprivazione emotiva in psicologia: gli studi del passato La leggenda (o la storia? non è chiaro) vuole che già...

L'accesso alla psicoterapia avviene nella maggior parte dei casi quando un sintomo irrompe o si acuisce nella storia del soggetto, creando sofferenza e disagio. È più raro che i pazienti (analizzandi, clienti...

Quotidianamente abbiamo occasione di incrociare persone nuove: sul lavoro, nella vita privata, nei locali pubblici...

Perché non mi meraviglio più? Un tramonto mozzafiato. La prima parola del bebè. Un complimento inatteso. Sono i gesti più semplici, gli attimi fuggenti della quotidianità che ci rendono davvero felici. Peccato aver perso la capacità di apprezzarli. È quanto rivela una recente ricerca, secondo cui, rispetto a mezzo secolo fa, il 48,7% degli italiani non riesce più a entusiasmarsi di fronte alle piccole gioie della vita. La rivista statunitense Forbes l’ha definita “drift syndrome”, l’incapacità di godere di ciò che ci circonda. Lo stupore, invece, è un ingrediente fondamentale di un’esistenza piena e soddisfacente: ecco perché. Perché è importante È un elemento vitale. Lo diceva anche Einstein: «Se non sei in grado di provare stupore sei morto». La sorpresa è considerata dagli psicologi americani Ekman e Frieser una delle 6 emozioni fondamentali, insieme a tristezza, rabbia, felicità, paura e disgusto. Secondo quasi metà degli italiani, una sorpresa fa sentire meglio le persone care e riduce lo stress. È una forma di apprendimento spontanea. Il verbo stupirsi, stando all’etimologia, vuol dire “reagire a qualcosa di inaspettato”: lo stupore attiva nel cervello il sistema dell’attenzione, deputato a cercare le risorse per gestire un evento inatteso. Stimola le funzioni cognitive, per stabilire un nesso tra il...

Aforismi che scaldano il cuore: ecco una raccolta di alcune frasi e poesie che ho raccolto negli anni, e che rappresentano punti di vista su temi psicologici "caldi" come il dolore, le relazioni, il tempo che passa, l'approccio alla vita. Aforismi che fanno bene al cuore Li trovo sempre validi e utili in corrispondenza di momenti di crisi, scelte da compiere, o bisogno di conforto. E alla fine ne è risultato un "prontuario" da portare sempre con sé! Aforismi per scaldare il cuore: "Abbi pazienza con tutto ciò che è irrisolto, e cerca di amare le domande in sé." «(…) und ich möchte Sie, so gut ich es kann bitten, Geduld zu haben gegen alles Ungelöste in Ihrem Herzen und zu versuchen, die Fragen selbst lieb zu haben, wie verschlossene Stuben und wie Bücher, die in einer fremden Sprache geschrieben sind. Forschen Sie jetzt nicht nach den Antworten, die Ihnen nicht gegeben werden können, weil Sie sie jetzt nicht leben könnten. Und es handelt sich darum, alles zu leben. Leben Sie jetzt die Fragen. Vielleicht leben Sie dann allmählich, ohne es zu merken, eines fernen Tages in die Antworten hinein.» Rainer Maria Rilke,1903 Briefe an einen jungen Dichter "Ho avuto un instante di grande pace. Forse è questa la...

Un'indagine condotta da San Pellegrino su un campione di italiani tra i 18 e i 55 anni mostra come la nostra capacità di meravigliarci di fronte alle piccole cose della vita sia andata perduta nel tempo. Ciò incide sulla nostra qualità di vita, in quanto un "cervello felice" ci rende meno stressati, oltre che più soddisfatti. A questo link potete trovare l'articolo pubblicato su Elle che riporta i dati dell'indagine, un parere della Dott.ssa Chiara Venturi e 10 consigli per tornare a meravigliarsi.   Come si diventa felici? Ciascuno di noi si è posto questa domanda. Spesso la risposta ci fa venire in mente quello che manca: più bellezza, più denaro, una vita sentimentale più appagante, una casa più grande. In realtà sappiamo che il successo, il potere o il denaro non sono garanzia di soddisfazione e felicità. Star mondiali del calibro di Marylin Monroe o di Kurt Cobain hanno posto termine alle loro vite. Vite che dall'esterno potevano risultare invidiabili, piene e soddisfacenti. Al di là di questioni soggettive che riguardano i personaggi citati, è utile l'atteggiamento di chi cerca la soddisfazione qui ed ora, anziché rinviarla a quando si verificheranno certe condizioni. Sappiamo che le persone che sono visibilmente serene si trovano in tutto il...

"Che cos'è esattamente l'inconscio?" chiesi. Ero a digiuno di psicoanalisi, ma sapevo che quella era stata la vera grande scoperta di Freud. "Per capire meglio, potrebbe immaginare l'inconscio come un carcere di massima sicurezza, dove sono rinchiusi dei pericolosi criminali che languiscono nelle celle da anni. Vengono sorvegliati dai secondini, ma tentano ugualmente la fuga ogni volta che si presenta loro l'occasione. quei pericolosi malviventi sono i nostri ricordi dolorosi, per lo più risalenti alla nostra infanzia, ma anche i nostri desideri, i pensieri che non osiamo esprimere e di cui ci vergogniamo a tal punto che sono segreti anche per noi. li teniamo chiusi in prigione perché quando emergono causano sintomi misteriosi. [...