Psicoterapia, psicoanalisi, EMDR
Per momenti di crisi, crescita personale, difficoltà relazionali, autostima, rielaborazione di traumi

Abbi pazienza con ciò che è irrisolto

abbi pazienza con ciò che è irrisolto - Rilke

Abbi pazienza con ciò che è irrisolto

Abbi pazienza con tutto ciò che è irrisolto, e cerca di amare le domande in sè.

Rainer Maria Rilke, 1903
Lettere ad un giovane poeta

Caro signore, Lei è così giovane, e si trova così al di qua di ogni inizio, e io vorrei, meglio che posso, caro amico, pregarLa di avere pazienza con tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di tentare di amare le domande stesse, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non ricerchi ora le risposte che non possono esserLe date, perché non sarebbe in grado di viverle… Ora viva le domande. Forse, così, un giorno lontano, a poco a poco, senza accorgersene, si troverà a vivere la risposta… Il nostro compito è difficile, ma quasi tutto ciò che è serio è difficile, e tutto è serio.

Rainer Maria Rilke,1903
Briefe an einen jungen Dichter, Lettere a un Giovane Poeta


Abbi pazienza

Siamo abituati ad un mondo che funziona velocemente. Grazie alla digitalizzazione e alla tecnologia, che durante il periodo della pandemia hanno subito una ulteriore accelerata, i tempi di attesa si sono notevolmente ridotti. Corriamo, rincorriamo le scadenze, abbiamo ritmi elevatissimi, siamo multitasking nel fare più cose contemporaneamente, vogliamo i risultati subito. Il suggerimento del Poeta Rilke “abbi pazienza” è antitetico al “tutto e subito” del mondo contemporaneo occidentale, e può essere pertanto difficile da mettere in pratica.

L’entità uomo funziona però in maniera diversa.

Abbi pazienza durante il percorso di psicoterapia: perché è importante?

Dobbiamo pensare che un sintomo psichico, generalmente, ci mette molto tempo a svilupparsi, e lo fa in maniera graduale. Man mano che facciamo la nostra vita, incorporiamo nella nostra memoria informazioni, emozioni, immagini, pensieri, sensazioni fisiche come elementi dell’esperienza. Queste costellazioni di vissuti si stratificano e vanno a creare una rete molto articolata nel nostro sistema nervoso e nella nostra memoria.

Talvolta, quando le esperienze negative si sommano e l’impatto emotivo è forte, le reti possono iniziare a presentare un’attivazione disfunzionale e talvolta patologica.

Come si formano i sintomi psichici?

Quando, come psicologa psicoterapeuta nel mio studio a Milano, indago sull’esordio dei sintomi, spesso la risposta si presenta così: “Soffro di ansia da una vita!” oppure: “Gli attacchi di panico sono cominciati ad agosto, ma in effetti anche l’anno precedente ero molto stressato, e poi, ora che mi ci fa pensare, ricordo che anche mia madre ne soffriva, da giovane…
E ancora: “Ho avuto un brutto incidente stradale molti anni fa, pensavo di averlo superato, ma a volte quando sono in autostrada inizio a sudare…”.

I sintomi psicologici sono multifattoriali, e due persone diverse con lo stesso sintomo possono avere decorsi e cause scatenanti molto differenti, e il piano terapeutico deve essere necessariamente individualizzato e cucito sulla persona.

Abbi pazienza in psicoterapia – le fasi

Occorre quindi pazienza, nella fase esplorativa della psicoterapia, per ricostruire, insieme al terapeuta: origini, cause, reazioni individuali, significati soggettivi, collegamenti, conflitti.

Nella seconda fase della psicoterapia, bisogna immaginare la persona come un’entità “stratificata”: sia in termini ontogenetici (sviluppo dell’individuo), ma anche perché possono esserci resistenze, rimozioni e difese che proteggono alcune parti di noi, o che proteggono dal ricordo di alcune esperienze, spesso quando sono state traumatiche.

Le domande irrisolte trovano risposta?

Questi “strati” vanno trattati (dal terapeuta e dal paziente) con rispetto e comprensione, magari anche con prudenza e delicatezza. E quindi con pazienza.
In questa fase ci saranno, come poeticamente riportato da Rilke, delle domande irrisolte, dei testi scritti in lingua straniera, che vanno decifrati e codificati. Alcune risposte, quindi, non potranno essere immediate.

In questa fase, l’amore per la verità, la curiosità su di sé e la passione per la propria storia sono una motivazione importantissima.
“Così, a poco a poco, senza accorgersene, si troverà a vivere la risposta… Il nostro compito è difficile, ma quasi tutto ciò che è serio è difficile.”

Abbi pazienza: quanta ce ne vuole vuole? Quanto tempo è necessario?

Quanto devo attendere prima di stare meglio? quanto ci vorrà?

È una domanda che viene posta spesso. Come psicologa psicoterapeuta rispondo che, se la persona ci ha messo trent’anni a strutturarsi per diventare quella che è, non ce ne vorranno altri trenta per arrivare ad un cambiamento soddisfacente, ma che un po’ di pazienza è necessaria.

Siamo abituati a pensare che il tempo dell’azione è contrapposto al tempo dell’attesa, e ci dimentichiamo che entrambi sono necessari e complementari per un cambiamento duraturo. C’è un tempo per agire, e c’è un tempo per fare sedimentare.

Questo avviene, se la terapia è condotta da un buon psicoterapeuta, con i tempi giusti e, ovviamente, nel rispetto dell’urgenza della risoluzione di un disagio che può essere anche molto doloroso per chi lo vive.


A questo link è possibile leggere come si avvia un percorso di psicoterapia.

Qui invece, maggiori informazioni su durata e costi.

Qui provo a rispondere alla domanda: Quanto dura una psicoterapia?

A questo link puoi trovare vita e opere di Rainer Maria Rilke.